“Ogni donna ha il diritto di poter scegliere liberamente il luogo dove mettere al mondo il proprio bambino”, lo afferma l’OMS.
Le evidenze scientifiche internazionali dimostrano in modo unanime che se la gravidanza non presenta fattori di rischio, il luogo migliore per il parto è quello dove la donna si sente più al sicuro.
Chi programma un parto assistito in ambito domiciliare incorre in meno rischi di taglio cesareo, parto operativo con ventosa, episiotomia, ricorso all’analgesia epidurale, infezioni post partum.
Gli studi scientifici internazionali riportano inoltre una soddisfazione decisamente maggiore (voto dell’esperienza del parto in casa 9.7/10 - voto dell’esperienza del parto in ospedale 5.5/10 secondo uno studio effettuato dal Trinity College di Dublino nel 2023).
Infine, i tassi di allattamento al seno risultano molto elevati nelle donne che partoriscono a casa (il 96% delle donne allattava esclusivamente al seno a 30 giorni dal parto secondo il report regionale Emilia Romagna 2021).
L’Emilia Romagna supporta la libera scelta del luogo del parto con la legge regionale 26 del 1998, che prevede un rimborso economico a sostegno della spesa sostenuta dalla famiglia che sceglie di partorire a casa o in casa maternità, pagando i professionisti (ostetriche, pediatra) in libera professione.
Se la coppia comunica all’AUSL di appartenenza la volontà di partorire in ambito extraospedaliero entro le 32 settimane di gravidanza, la sanità regionale provvederà al rimborso parziale delle spese sostenute, in seguito al parto.
I criteri di sicurezza richiesti sono:
Alcuni dei benefici documentati del parto extraospedaliero sono:
Al momento della diagnosi di travaglio attivo, una delle ostetriche pre allerta il 118 da protocollo, che resterà a disposizione fino a quando la stessa non comunicherà che il parto è avvenuto.
L’Osservatorio regionale dell’Emilia Romagna nel report dei dati 2021 cita: “Sono state 242 le donne che hanno fatto richiesta di parto extra-ospedaliero, il 98% delle quali ha inoltrato domanda di rimborso in Azienda USL. L'incremento rispetto all'anno precedente è del 23% (erano state 197 nel 2020): in particolare, 158 (65%) donne hanno programmato un parto a domicilio, mentre 84 (35%) un parto in casa di maternità."
ContattamiGrazie per avermi contattato. Ti risponderò al più presto.